La nostra mission
L’Asilo nido Culla Baby Star si propone come un servizio socio-educativo che si rifà alla Legge sul sostegno alle attività delle famiglie e di protezione dei minorenni (del 15 settembre 2003), implicando nel proprio mandato la presa a carico dei bambini appartenenti a famiglie impegnate nell’ambito lavorativo. La mission caratterizzante il servizio, quindi, intende promuovere la conciliabilità tra lavoro (caratterizzato da precarietà e flessibilità) e ruolo genitoriale, potendo prendersi cura della coppia genitore-bambino (i nostri destinatari diretti) in quanto entità unica e irripetibile, con proprie caratteristiche peculiari che richiedono intese educative adeguate da parte degli operatori educativi.
I nostri obiettivi
Per quanto riguarda il bambino, intendiamo favorire con delle proposte educative e organizzative il rispetto dei propri ritmi, lo sviluppo dell’identità personale, delle emozioni e della razionalità, incoraggiandone l’apprendimento, l’autonomia e la specificità culturale (nostri principi guida sono infatti anche l’integrazione e la multiculturalità caratterizzanti il nostro territorio). Perseguiamo tali obiettivi focalizzandoci sulla socializzazione, la creatività, la curiosità e lo sviluppo delle potenzialità e dei bisogni cognitivi, emotivi e corporei, rispettando i ritmi di veglia e sonno, e attraverso la cura privilegiata. In sintesi la nostra finalità è integrare tutti questi aspetti per andare oltre l’accudimento sorvegliante e approdare a una bientraitance.
In riferimento agli adulti che gravitano attorno al bambino, invece, si intende promuovere una cultura di sviluppo e apprendimento, in modo tale che i gesti di cura ed educazione verso il piccolo possano essere tradotti in benessere e integrazione degli apprendimenti per poter sostare in modo ecologico, come stile di vita, nel mondo.
I nostri valori
I valori che guidano e sostengono la nostra attività educativa sono diversi:
– Integrazione e accoglienza: accogliamo la coppia famiglia-bambino nella singolarità dei propri bisogni, caratteristiche e fatiche senza discriminazione di confessione, nazionalità o ceto sociale.
– Co-costruzione e condivisione educativa (attraverso un sistema organizzativo basato sulla Coppia educativa di riferimento – vedi allegato) che si interfaccia direttamente con la famiglia e coinvolge la rete territoriale in cui il bambino vive.
– Rispetto della dignità umana – che si realizza in ogni rapporto interpersonale tra gli operatori, i responsabili, il comitato della struttura, i destinatari del servizio e la rete territoriale. Crediamo fortemente nell’importanza di instaurare relazioni all’insegna del rispetto reciproco, condividendo e negoziando col contesto di appartenenza quanto di più significativo si può realizzare a livello educativo.
– Senso di appartenenza – ogni collaboratore è chiamato a dare il proprio contributo alla relazione educativa con coinvolgimento e impegno. Il nostro servizio si prende cura in modo significativo del benessere di bambini e adulti, in modo che ognuno possa realizzare appieno la propria inclinazione alla collaborazione attiva e all’interesse del bambino, dei suoi bisogni e della sua famiglia.
– Collaborazione e disponibilità (puntualità, trasparenza, coerenza, lavoro in equipe) – ogni membro dell’equipe si rende disponibile e attento alla cura dei destinatari, privilegiando relazioni significative e cercando di renderle forti e durature; l’atteggiamento puntuale e coerente è un punto irrinunciabile per garantire un lavoro in rete che si occupi delle persone con coerenza e autenticità.
– Professionalità, competenza, responsabilità, efficacia, propositività – ogni operatore è necessariamente connesso con un senso di responsabilità che si declina in ogni spazio e situazione educativa, rendendo ciascuna persona in grado di sviluppare una professionalità competente e in continuo aggiornamento. Le proposte di formazione per tutto il personale mirano a garantire un’efficacia e un’efficienza della presa a carico dei bisogni dei destinatari in linea con le più attuali proposte educative.
– Motivazione – il valore della motivazione si esprime nell’entusiasmo e nella verifica puntuale dei progressi del bambino; attraverso l’osservazione e il monitoraggio dell’attività educativa, ogni educatrice si impegna nuovamente con rinnovata fiducia nella relazione, per garantire una presa a carico del minore e della famiglia in modo sempre arricchente per tutti.
– Connessione – il lavoro dell’educatore si interseca sempre con quello delle famiglie e delle risorse del territorio; ogni progetto educativo è studiato per rispondere pienamente e in modo empatico alle richieste evolutive di ogni singolo bambino, prediligendo la qualità di una cura autentica e connessa con i reali bisogni del suo sistema familiare. La capacità degli educatori di lavorare in connessione tra loro, con le famiglie e con le altre figure che gravitano attorno al bambino permette una omogeneità degli interventi e una coerenza rassicurante per tutti i destinatari, i quali si sentono orientati in ogni proposta evolutiva.
– Sicurezza fisica e affettiva – il bambino è accompagnato in ogni momento della giornata in spazi e luoghi adatti alle sue esigenze, nei quali può sperimentare in libertà e senza pericolo le proprie tappe di sviluppo fisico. Inoltre viene garantito un clima sereno, un ambiente stimolante e la presenza di adulti costanti, conosciuti e coordinati in modo adeguato in base alla presenza e al ritmo di sviluppo e di frequenza dei bambini. Si garantisce un’accoglienza e un ricongiungimento individualizzati per favorire le transizioni più impegnative a livello emotivo. Affinchè l’adulto possa trasmettere la sicurezza affettiva al bambino, la struttura promuove momenti di formazione, ascolto collettivo e individuale, colloqui e riunioni per garantire l’ottimizzazione delle risorse genitoriali e delle cure materne da parte dell’organico. In materia di sicurezza, poi, è fondamentale che l’adulto possa saper aspettare, in quanto la priorità è sempre del bambino.
– Accoglienza individualizzata della coppia genitore-bambino – ogni utente viene considerato nella globalità e nella complessità del suo sistema familiare di riferimento, poiché siamo certi che non esiste qualità se non si investe in un’alleanza vera e duratura con gli adulti che ruotano attorno al bambino.
La nostra visione
La nostra visione educativa è di tipo triadico: ossia propone delle attenzioni verso la coppia (genitore-bambino), verso il bambino come singolo individuo in relazione col proprio contesto di appartenenza e nei confronti dell’adempimento del mandato istituzionale. Quest’ultimo, infatti, comporta che il nostro servizio rientri fra le strutture sussidiate e autorizzate dal Cantone, pertanto è chiamato a rispettare precisi parametri e standard di qualità, non solo organizzativi ma anche socio-educativi; le autorità e la rete territoriale divengono essi stessi dei destinatari indiretti, cui fare costantemente riferimento.
Riguardo gli adulti, come riferito in precedenza, la nostra visione è che se ci si occupa in modo efficace del loro benessere, di riflesso essi saranno messi in condizione di mettere in gioco le loro migliori risorse a favore dei bambini. L’azione educativa diviene anche per gli adulti non soltanto una trasmissione di saperi e conoscenze, ma in un contesto di ‘ascolti plurimi’ diviene momento di scambio reciproco, di valorizzazione e arricchimento personale. L’educatrice si affianca al bambino con uno sguardo curioso, attento ed empatico: compito delle operatrici è creare e proporre contesti in cui non è solo l’esito finale che interessa, ma l’osservazione e l’ascolto dei percorsi e dei processi di apprendimento dei bambini, sia individuali che di gruppo. L’adulto si fa garante della stabilità emotiva e della sicurezza fisica del gruppo di bambini, affinché il gioco e i momenti di cura sviluppino al massimo le abilità di ciascuno.
I genitori sono partner essenziali del progetto educativo del servizio e hanno a loro volta necessità di poter sperimentare la propria funzione anche in un contesto più allargato di quello familiare, dove sia possibile confrontarsi, osservare diversi modelli di interazione e di sostegno allo sviluppo ed anche consolidare la fiducia nelle proprie capacità di saper “far crescere” i propri bambini. Oltre agli scambi quotidiani di informazione relativi alla vita del bambino a casa e al nido sono previsti momenti di incontro e confronto tra operatori e genitori sia a livello individuale che di gruppo, sulle domande dell’educare oggi bambini e bambine.
L’idea del bambino
Lo sviluppo delle scienze sociali, pedagogiche e psicologiche ci ha portato ben lontani dall’idea di bambino come “tabula rasa”, su cui l’adulto poteva inscrivere i tratti che voleva, riconoscendogli invece una soggettività potenziale sin dalla nascita, con delle capacità comunicative. Il bambino è competente, attivo, protagonista e costruttore del proprio percorso di crescita, dotato di strumenti per conoscere il mondo e predisposto all’esplorazione e alla scoperta, capace di costruire relazioni e conoscenze attraverso il corpo. Non è importante esclusivamente l’esperienza cognitiva, poiché anche l’emotività e l’affettività costituiscono elementi fondamentali della comunicazione, rendendo il linguaggio non un linguaggio unico ma un mondo di linguaggi diversi, tutti ugualmente importanti e meritevoli di rispetto. Ogni soggetto è un mondo: ognuno di noi è profondamente simile e profondamente diverso dagli altri. La differenza va riconosciuta perché è un valore.
L’idea di bambino è quella di una persona che ha in sé tutte le potenzialità per svilupparsi incontrando ambienti, occasioni di esplorazione ed espressione, linguaggi diversi. Tutto questo deve essere predisposto, pensato e presidiato dall’adulto che garantisce la sicurezza (fisica ed emotiva) necessaria al bambino per sperimentare. L’infanzia è un tempo di immense potenzialità nel quale i bambini, attraverso relazioni ed esperienze, possono cominciare a costruire la conoscenza e ad esprimere la propria personalità. La centralità del bambino e delle relazioni è ciò su cui si fonda il nido.
Il nostro metodo
L’asilo nido Culla Baby Star si presenta come un servizio educativo caratterizzato da una intersezione pensata e costruita nel tempo tra linee pedagogiche e di pensiero che si rifanno a Piaget, Goldschmied, Montessori, Pikler, Vygotskij, Winnicott, Ainsworth e Goleman con un affondo particolareggiato su quelli che sono i principi della pedagogia attiva e i suoi autori principali (Dewey e Decroly). Ecco quindi che ci impegniamo nell’applicazione di alcuni principi guida trasversali alle diverse teorie pedagogiche, per garantire una presa a carico del minore che si concretizzi in cura autentica e continuità educativa: centralità del bambino, importanza dell’eco sistema individuale, adulti di riferimento come guide, importanza dei bisogni e degli interessi individuali, importanza dell’apprendimento attraverso la scoperta e l’esperienza diretta e concreta dei laboratori, rapporto con la natura e l’ambiente circostante, osservazione, capacità di riposizionarsi in base ai bisogni emergenti del bambino, lavorare all’interno di una relazione significativa, comunicazione strategica (pensata, intenzionale, a carattere educativo, che tenga conto di contenuto, forma e contesto). Vedere allegato “Dalla teoria alla pratica”.
ATTIVITÀ E STRUMENTI
Per raggiungere gli obiettivi generali citati in precedenza, utilizziamo una serie di strumenti specifici e attività che vengono organizzate quotidianamente e settimanalmente.
– Ambientamento: si tratta di un percorso co-costruito insieme alle educatrici e alla famiglia, che va da 2 a 4 settimane e che comporta una introduzione complessiva nel rispetto dei tempi e delle caratteristiche del bambino nell’ambiente del nido.
– Accoglienza e ricongiungimento: si tratta di momenti di connotazione emotiva e fisica in cui il bambino e il genitore si congedano e si ricongiungono; in questi momenti diamo spazio ai gesti e alle parole dell’adulto, condividendo i bisogni e le aspettative emergenti nel quotidiano. In questo modo le informazioni trasmesse tra adulti risultano coerenti per poter accompagnare il bambino in modo adeguato e omogeneo. Altri contenuti che meritano approfondimento verranno trattati durante i colloqui e le riunioni.
– Osservazione: è lo strumento che ci permette di connettere continuamente la teoria e la pratica, scegliendo le attività e le impostazioni declinandole sulle richieste dei bambini; in questo modo è possibile modificare proposte e spazi in base all’evolversi delle esigenze del gruppo e del singolo bambino.
– Cura dell’ambiente: il criterio si fonda sulla regolarità degli spazi, che sono articolati, differenziati e pensati per raggiungere gli obiettivi pedagogici di autonomia e sicurezza.
– Momenti privilegiati di cura: divengono gesti di accudimento e bientraitance in cui il bambino può conoscere e riconoscersi nei legami. Questi sono percepibili attraverso le attività legate all’alimentazione, al riposo, all’igiene e al gioco. Gli ambienti sono suddivisi in angoli-gioco, dove il bambino può muoversi liberamente secondo le proprie esigenze e i propri gusti, e in piccoli settori adibiti al riposo, i quali sono ritagliati all’interno stesso della sala per garantire costante controllo e rispetto del ritmo di ognuno.
– Vivere l’ambiente esterno – quotidianamente e più volte al giorno, i bambini hanno la possibilità di esprimere la propria corporeità ed apprendere per scoperta negli spazi esterni della struttura (un giardino per i piccoli e un giardino per i grandi), con proposte educative e ludiche specifiche per ogni fascia d’età. Tutto questo in ottemperanza a quanto riportato dalle più recenti nozioni di medicina pediatrica, che raccomandano l’uscita in guardino per questioni di salute.
– Attività: assecondano il bisogno del bambino di rispetto del proprio ritmo, di sollecitazione manuale, percettiva, uditiva, olfattiva e gustativa. Il bambino deve poter entrare in contatto con l’ambiente circostante e ricevere da questo le informazioni che gli consentiranno di orientarsi tramite i cinque sensi, potendo contare su un’organizzazione che si declina sulle sue singole caratteristiche. Muoversi – aderendo al Progetto Capriola, il nostro servizio si adopera per garantire il movimento, il gioco che coinvolge la sfera fisica dell’individuo. Mangiare – il marchio Fourchette Verte, in possesso del nostro nido da diversi anni, esprime l’importanza fondamentale che riserviamo al cibo, alla qualità degli ingredienti, alla scelta selle materie prime per un approccio all’alimentazione sano ed equilibrato (atelier di cucina). Emozionarsi – il Laboratorio delle Emozioni permette una presa a carico del bambino mediante l’ascolto e la verbalizzazione della propria sfera emotiva, che riteniamo fondamentale per un approccio globale che tenga conto dell’individuo nella sua integrità. Proponiamo inoltre arte terapia e attività creative, laboratori musicali e linguistici (inglese e tedesco).
– Modello del sistema di riferimento declinato nella coppia educativa di riferimento: tramite due educatrici, che si propongono quali garanti della relazione che intercorre tra il bambino, la famiglia e la struttura, proponiamo una alleanza privilegiata per favorire al meglio l’adempimento degli obiettivi, delle cure e degli interventi che quotidianamente offriamo per il benessere dei bimbi (vedere allegato).
– L’articolazione della giornata – la routine – le cure: la giornata è formata da momenti privilegiati che favoriscono la ripetizione ed il rituale affinché il bambino possa orientarsi nel tempo e nell’ambiente; in generale, la giornata è costituita sia da momenti di cura individuale (anticipabili e spiegabili) che da attimi di condivisione con il gruppo.
Relazioni con le famiglie
Nel capitolo precedente abbiamo esplicitato la nostra visione della famiglia, la quale è vista come partner e come destinatario diretto del servizio. Infatti proponiamo delle attività in co-costruzione con loro (ad esempio riunioni per sala per esplicitare le aspettative dei genitori, co-costruzione del progetto individuale del bambino) e altre che le riguardano come destinatari (ad esempio colloqui, sportello di ascolto, riunioni, formazione ecc…). Almeno due vote all’anno (durante il periodo natalizio e in estate) organizziamo feste per ogni gruppo in cui invitiamo le famiglie per potersi conoscere e interagire tra loro: sono momenti di scambio e confronto anche con le educatrici, in cui si condivide una merenda-aperitivo e si interagisce in modo informale. Quotidianamente ci scambiamo con i genitori le informazioni necessarie per la cura del bambino (all’accoglienza) e diamo un piccolo feedback di come è andata la giornata del bambino (al ricongiungimento); siamo disponibili su appuntamento (telefonico o in presenza) per colloqui specifici riguardanti temi da approfondire. Utilizziamo strumenti di raccolta delle questioni emerse nei colloqui con le famiglie elaborati nel LIRT (Supsi) cui la struttura ha partecipato nell’anno accademico 2019-2020.