DAL SENO ALLA TAVOLA: progetto Fourchette Verte

Il progetto si inserisce in modo trasversale all’interno del progetto pedagogico del nido, del quale tocca ogni aspetto fondamentale ossia:

– autonomia: il bambino è incoraggiato a patecipare attivamente e secondo i suoi desideri e capacità alla preparazione della tavola, allo sparecchiare il proprio posto e al servirsi da solo la quantità di cibo desiderato: inoltre la possibilità di essere coinvolto nella preparazione di alcune pietanze semplici gli garantisce un coinvolgimento relazionale e cognitivo in linea con l’indipendenza richiesta per saper scegliere e conoscere gli alimenti più indicati per una corretta alimentazione

 

– sicurezza: il bambino impara a confrontarsi con solidità diverse, passando dall’allattamento, alle pappe frullate al cibo a pezzi, predisponendo per lui setting adeguati alle sue competenze e capacità. I bambini più grandi imparano a servirsi il cibo in autonomia, imparando a conoscere le differenze tra caldo e freddo, tra poco e tanto, tra facile e complesso (si pensi ad esempio alla preparazione di merende semplici che prevedono l’utilizzo di varie attrezzature). La qualità delle pietanze preparate e delle materie prime vengono presiedute da una cuoca e da una aiuto-cuoca, che selezionano e preparano in una cucina attrezzata in modo professionale tutto ciò che viene consumato dai bambini e  dal personale; le due professioniste si occupano altresì delle norme di igiene, conservazione e rispetto delle regole da parte di tutta l’equipe.

 

– relazione: al lattante è concesso uno spazio e un tempo per proseguire l’allattamento materno, dando continuità relazionale alla posa naturale con cui i bambini sono nutriti fin dalla nascita; lo svezzamento avviene in accordo con la famiglia, che decide insieme al personale educativo (e in accordo con il pediatra) le quantità e le consistenze delle pappe, al fine di promuovere una continuità tra ciò che avviene a casa e ciò che si verifica al nido (tipologie di cucchiaini utilizzati, osservazione della mamma che dà la pappa durante l’ambientamento, scelta degli alimenti da introdurre a seconda delle abitudini e delle considerazioni delle famiglie). Viene garantita (in modo direttamente proporzionale all’età e al numero di bambini presenti nel gruppo) una modalità accogliente e senza costrizioni, che rispetti i tempi di ciascuno e che non scavalchi le preferenze personali, ma le amplifichi attraverso la promozione dell’assaggio.

 

–  sviluppo integrato dei cinque sensi: ogni caratteristica percettiva dell’alimento è presentata al bambino nella forma e nel contenuto a lui più appropriati (possibilità di conservare il latte materno e somministrarlo al bambino in assenza della madre), coinvolgendo la vista nelle forme e nei colori degli assaggi proposti, l’olfatto nell’odore che scaturisce dai piatti caldi, il tatto nell’avvicinamento dei bebè alle consistenze solide e i bambini più grandi all’impasto dei prodotti primari, l’udito nella manipolazione dei cibi tagliati o spremuti, il gusto nell’assaggio calibrato e progressivio dello svezzamento.

 

 

OBIETTIVI

Promuovere un sostegno valido e continuativo per il bambino a livello nutrizionale, garantendo la miglior scelta di prodotti di qualità e il mantenimento di un regime sano ed equilibrato per il suo sviluppo fisico;

 

promuovere un atteggiamento di curiosità verso il nuovo e il diverso, attraverso l’assaggio di alimenti che possano avviare verso un corretto regime nutrizionale;

 

sostenere l’allattamento materno tramite la garanzia di uno spazio e di un tempo dedicato alla mamma e al lattante, incentivando per le madri che lavorano il proseguimento dell’allattamento al seno;

 

accompagnare le famiglie nello svezzamento del bambino, tenendo conto delle specificità fisiche, religiose, culturali e familiari, in accordo con un progetto educativo individualizzato che non sostituisca l’apporto genitoriale nella scelta dei cibi, ma renda la famiglia attiva e partecipe nella configurazione alimentare del proprio bambino;

 

coinvolgere tramite atelier di cucina i bambini più grandi, rendendoli protagonisti nella scelta e nella preparazione di pietanze semplici, come ad esempio la merenda per i compagni: in questi modo si persegue l’obiettivo di avvicinare la consapevolezza dei più piccoli al gesto nutritivo di consumare il pasto, scegliendo la convivialità come via regia per sostenere un’atmosfera serena e partecipativa;

 

scegliere con cura gli alimenti primari attraverso cui realizzare i pasti, dando esclusiva risonanza a cibi sani, freschi e sempre di stagione, che siano cotti al vapore e che consentano una varietà tale da costituire un ventaglio di offerta ricca e varia.

Di seguito due esempi dei menu settimanali di grandi e piccoli